Carpi (Modena) – Sfiorano il migliaio le persone radunatesi in Piazzale Re Astolfo alle ore 18:00 a Carpi, in provincia di Modena, per uno degli eventi di maggior spessore della Festa del Racconto: l’incontro tra Felicia Kingsley e Ginevra Bompiani moderato da Paolo Di Paolo incentrato su Jane Austen.
Prima dell’incontro una ragazza che indossa una maglietta della rassegna legge su un foglio che la Festa del Racconto sostiene la Global Sumud Flotilla, poi fanno il loro ingresso moderatore e relatrici.
Dopo un iniziale botta e risposta tra Di Paolo e le due scrittrici nel quale Kingsley dice di essersi avvicinata ad Austen dopo aver visto da ragazza una serie televisiva ispirata ad un suo libro e Bompiani afferma che quelli dell’autrice britannica “sono romanzi che dicono la verità sul mondo e non fanno soffrire” iniziano venti lunghissimi minuti in cui Bompiani estrae da una tasca una serie di fogli e inizia a leggerli.
Ginevra Bompiani, scrittrice, editrice, traduttrice, accademica nonché candidata con “La Sinistra”, che per le Europee ha riunito Rifondazione Comunista, L’Altra Europa per Tsipras e Sinistra Italiana e che a suo tempo aveva dichiarato “Non stiamo entrando nel fascismo, ma nel nazismo. Salvini è peggio del primo Ventennio. Non lo stiamo combattendo abbastanza” legge un suo scritto in cui disamina la letteratura e il pensiero di Austen come solo nel più altolocato salottino radical chic traboccante di intellighenzia si potrebbe fare.
Tradotto: una noia colossale.
E dire che Di Paolo aveva enfatizzato tantissimo il momento creando sul maxi monologo un’attesa clamorosa.
E tra un riferimento a Gaza e uno a Napoleone Bompiani parla anche di guerra senza però dire nulla di clamoroso, da titolo, senza dire nulla che rimanga impresso.
Dopo un quarto d’ora qualcuno dal pubblico inizia a sbuffare. Ma ci vogliono ulteriori cinque minuti per far esclamare dalla platea qualche “Basta!”.
Bompiani mette da parte il plico e il poco tempo a disposizione rimasto viene utilizzato per fare due domande a Felicia Kingsley.
Noi, però, crediamo che qualcosa di interessante negli altri fogli ci stava pure scritto e così a evento finito raggiungiamo Bompiani e le chiediamo di poter fotografare le pagine che le sarebbero rimaste da leggere. Lei accetta, noi scattiamo le foto. Una volta lette le pagine fotografate non proviamo che delusione e un po’ di sollievo per il fatto che frasi così noiose non abbiano tediato ulteriormente le orecchie nostre e del pubblico ricco di giovani con cartelli che elogiavano ed esaltavano la Kingsley e che avranno trovato la loro felicità dopo chissà quanto tempo passato in fila per un autografo e un selfie con l’autrice romance in vetta alle classifiche.